ENNA. È il giorno della sentenza al processo d'appello bis sull'omicidio del boss di Barrafranca Totò Saitta, ucciso a colpi di pistola il 25 giugno 1992. L'imputato è Pietro Pernagallo, il presunto killer, originario di Grammichele, nel Catanese. Per l'accusa avrebbe agito su commissione. Pernagallo segue il processo a piede libero, scarcerato grazie all'annullamento in Cassazione della condanna all'ergastolo che aveva preso inizialmente. È difeso dall'avvocato Antonio Impellizzeri, che ha ottenuto la riapertura del dibattimento. Oggi il penalista terrà la propria arringa, poi il giudice emetterà la sentenza. Alla scorsa udienza il Pg di Catania Maria Grazia Letta aveva concluso chiedendo l'ergastolo.
Il Pg non ha ritenuto attendibili le dichiarazioni del boss nisseno Angelo Palermo, che aveva smentito un collaboratore di giustizia, teste chiave dell'accusa. È proprio a lui che il pentito Ciro Vara attribuisce un racconto, dicendo di aver appreso dalle sue parole che l'omicidio fu commesso da Pernagallo. Palermo ha seccamente smentito, ma lui è un boss all'ergastolo e questo, secondo il Pg, minerebbe la sua credibilità. Per la Procura generale etnea, in sintesi, non sarebbe attendibile.
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