ENNA. Non è piaciuta per nulla a Pippo Bruno, responsabile provinciale di Assoconsumatori, il tono della nota che venerdì mattina AcquaEnna ha diffuso. Toni che Bruno ha definito senza mezzi termini: «Minacciosi nei confronti di associazioni, movimenti, gruppo politici e liberi cittadini. Mi domando: ma nella libera repubblica di Enna difendere i propri diritti è reato?».
E continua: «L'art. 24 della Costituzione dice: «Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è un diritto inviolabile». Bruno torna all'attacco con caperbietà: "Ribadiamo tutte le nostre perplessità sulla legittimità del deposito cauzionale, peraltro già versato al precedente gestore; sulla legittimità delle partite pregresse, dai profili giuridici quanto meno dubbi. Qualcuno farebbe bene a rispolverare i codici". Ma l'amministratore di AcquaEnna Stefano Bovis ha fatto presente si essere pronto a scendere nell'arena giudiziaria. "E cosa ci contesta? Quale sarebbe il reato ascrivibile? Forse istigazione a difendere i propri diritti?".
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