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Leonforte, intimidazione ad un imprenditore: massacrato il suo cane

Un nuovo episodio preoccupante dopo le croci disegnate sulle macchine e i proiettili recapitati a casa di altri due che hanno denunciato il racket del pizzo

ENNA. Nuovo inquietante avvertimento ai danni dei leonfortesi che hanno puntato l'indice contro gli uomini del racket, che sarebbe stato gestito in paese, negli ultimi anni, da un gruppo collegato a Cosa Nostra, sgominato dalla polizia con l'operazione antimafia «Homo Novus».  Qualcuno ha letteralmente massacrato il cane, un cucciolo, appartenente a una delle presunte vittime. In realtà l'animale apparteneva a un familiare del giovane, ma che il gesto sia diretto a lui appare evidente, tant'è che la denuncia, da Leonforte, è stata immediatamente trasmessa alla Dda di Caltanissetta.

Si tratta di un nuovo episodio preoccupante, dunque, dopo le croci disegnate sulle macchine e i proiettili recapitati a casa di due imprenditori leonfortesi, che hanno puntato a loro volta l'indice contro coloro che, hanno riferito, pretendevano il pagamento del pizzo.  Secondo quanto è trapelato, nella campagna dove si trovava l'animale, gli autori del gesto avrebbero lasciato uno spettacolo raccapricciante: il cane sarebbe stato ucciso a bastonate e colpito brutalmente più volte, forse anche con altri oggetti contundenti. Sta di fatto che le tracce di sangue sarebbero state dappertutto. Un simbolismo a dir poco allarmante.

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