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Valguarnera, "intascava i soldi delle bollette pagate": comincia il processo

Vincenzo Marchì, 60 anni, è accusato di peculato: avrebbe fatto sparire il denaro destinato agli enti, in tutto 116.298 euro dal 2010 al 2011

VALGUARNERA. Approda in Tribunale il processo all'amministratore di tre società di servizi postali della provincia, che avrebbe intascato i soldi delle bollette pagate dagli utenti. Sarà processato a partire da domani per peculato Vincenzo Marchì, valguarnerese di 60 anni difeso dall'avvocato Sinuhe Curcuraci. Secondo l'accusa, le persone si presentavano in buona fede agli sportelli delle sue società e lui, anziché pagare gli enti che emettevano bollette o fatture di vario tipo, teneva per sé i soldi. Il rinvio a giudizio del Gup di Enna Calogero Commandatore risale allo scorso novembre.

Si aprirà dunque domani, di fronte al Tribunale collegiale di Enna, presieduto dal giudice Giuseppe Tigano, il processo a Marchì. L'ipotesi di peculato viene contestata in relazione a ben 59 tra bollette e fatture, la maggior parte delle quali ai danni di diversi clienti. Secondo gli inquirenti, l'imputato avrebbe trattenuto i soldi riscossi per conto delle società pubbliche creditrici di bollette o fatture varie: avrebbe fatto sparire in tutto 116.298 euro dal novembre 2010 al febbraio 2011. La gente pagava piccole somme, da poche decine di euro a 2.000 euro, e lui, anziché prendere il denaro e consegnarlo agli enti, lo avrebbe intascato, pur rilasciando regolare ricevuta. Diametralmente opposta è sempre stata invece la tesi difensiva, sostenuta dall'avvocato Curcuraci, secondo cui non è configurabile alcuna ipotesi di peculato.

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