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Assoconsumatori porta AcquaEnna in tribunale

Secondo il sindacato, l'Amal e poi l'Asen hanno incassato il balzello di 25 euro. Una battaglia molto sentita, per le ripercussioni sui costi per i cittadini

ENNA. Questa mattina alle 10 il responsabile provinciale di Assoconsumatori Pippo Bruno presenterà un esposto al Tribunale contro AcquaEnna. La denuncia che è firmata dal presidente nazionale dell'associazione Nicolò Eusebi punta ad evidenziare la presunta non linearità del comportamento tenuto dall'azienda che gestisce il servizio idrico in provincia in materia di «partite pregresse» e «deposito cauzionale». Pippo Bruno verrà accompagnato dentro le stanze del Tribunale dagli avvocati Francesca Denaro e Ilaria Disimone.  Due argomenti che da tempo hanno infiammato le cronache entrano quindi ufficialmente nelle aule della giustizia. In effetti lo scontro è stato duro per anni. Per quanto riguarda il deposito cauzionale, 25 euro, richiesto da AcquaEnna, va ribadito che i vecchi utenti lo hanno già pagato integralmente ai precedenti gestori. Emblematico il caso del capoluogo. Dove prima l'Amal e poi l'Asen hanno intascato tale tassa. Ma nel passaggio di consegne del servizio ad AcquaEnna le somme non sono state trasferite anzi sono rimaste ben confinate nel bilancio dell'Asen. Tanto è vero che il commissario liquidatore, di quest'ultima azienda, pone oltre 300 mila euro a debito dell'ente per rimborsare gli utenti. Sarebbe stato più agevole che il precedente gestore trasferisse le somme al nuovo, senza che quest'ultimo li richiedesse, pena il taglio del servizio, ai titolari dei contatori. In tanti hanno già pagato la stessa tassa due volte. Il paradosso sta nel fatto che una larghissima fascia di utenti non ha mai stipulato alcun contratto con AcquaEnna. Quest'ultima azienda ha avuto assegnato il servizio dall'Ato idrico.

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