LEONFORTE. È battaglia legale tra alcune famiglie in graduatoria per avere una casa popolare e coloro che sono stati esclusi o hanno perso posizioni. Torna a infiammarsi la «questione-casa» a Leonforte, che approda dinanzi ai giudici della terza sezione del Tar di Catania, presieduta da Calogero Ferlisi. Il tribunale amministrativo ha respinto l'istanza di sospensione del provvedimento con cui a un leonfortese il Comune ha tolto 3 punti perché aveva cambiato casa, perdendo uno dei requisiti necessari per l'attribuzione del punteggio: il cosiddetto «sovraffollamento». Con moglie e due figli, in pratica, sarebbe passato da un alloggio di 43 metri quadri a uno di 61, ma non avrebbe chiesto, secondo ciò che ha scritto adesso il Tar, all'Ufficio tecnico e all'Azienda sanitaria provinciale di accertare che, anche nel nuovo appartamento, rimanevano le condizioni di «sovraffollamento e di insalubrità per le quali si caratterizzava quello occupato in precedenza (ed in relazione alle quali erano stati acquisiti gli ulteriori 3 punti che gli avevano consentito, a suo tempo, di conseguire un utile posizionamento in graduatoria)». Questo è ciò che ha scritto il Tar. E i tre punti tolti, almeno per ora, sono stati confermati. Il Tar ha, infatti, respinto la richiesta di sospensione della decurtazione, ma il merito del ricorso, presentato da questa famiglia, deve ancora essere discusso. Dinanzi ai giudici amministrativi, a ogni modo, si sono costituite quattro famiglie presenti nella graduatoria, i cui interessi avrebbero potuto essere pregiudicati dall'accoglimento del ricorso. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Vittorio Censabella, Anna Lo Bianco e Carmelo Panatteri, che hanno difeso, dinanzi al Tar, le famiglie che hanno mantenuto posizione utile in graduatoria grazie al rigetto dell'istanza cautelare promossa dal ricorrente.
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