NICOSIA. Era stato condannato per usura, in via definitiva nel 2009, l’ordine di carcerazione è stato eseguito lo scorso 7 settembre, ma la notizia emerge solo adesso. L’imprenditore nicosiano Mariano Scarlata, fermato a Senigallia dalla polizia in un albergo, era latitante da molti anni, aveva vissuto tra la Romania, le Marche e pare anche a Nicosia. Della sua storia sono in molti a ricordarsi in città, nonostante sia passato molto tempo, perché Mariano Scarlata, 67 anni, era un imprenditore molto conosciuto che operava nell’edilizia e nel suo indotto. Nel 1996 venne iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di usura. A seguire le indagini, coordinate dalla Procura di Nicosia, per una serie di fatti legati a varie azioni presunte usuraie fu il Commissariato cittadino.
Nel 1998, il 31 marzo, Mariano Scarlata venne arrestato e rimase in carcere a Nicosia fino all’8 maggio di quello stesso anno. Si arrivò quindi all’imputazione e al processo che si aprì nel 2000. In primo grado, il Tribunale di Nicosia, condannò Scarlata, era dicembre del 2003, a 4 anni di reclusione e 9 mila euro di multa per tre dei molti fatti che gli venivano contestati. In secondo grado, a marzo del 2007, la Corte d’appello di Caltanissetta, ridusse la pena a 3 anni e 5 mesi e ad una multa di 8.400 euro. La Corte ritenne che fossero provate solo due contestazioni. Una che si sarebbe verificata dal 1993 al 1997, quando per un prestito di 12 milioni Scarlata avrebbe chiesto, e ottenuto, 17 milioni e 500 mila lire. L’altra, che si sarebbe verificata dal 1995 al 1998 quando per un prestito di 2 milioni di lire avrebbe ottenuto 3 milioni e 400 mila lire. La sentenza di secondo grado venne confermata divenendo definitiva, il 16 ottobre del 2009, dalla Corte di Cassazione.
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