ENNA. L'associazione Madre Teresa di Calcutta è nata da poco meno di una anno ma ha tanta voglia di fare in favore dei disabili. Conta già 74 soci, guidati dal presidente Giuseppe Adamo e dal vicepresidente Tanino Virlinzi, ex parlamentare regionale del Pci. Tanta buona volontà è frenata dalle istituzioni sordi alle continue richieste di locali. Il presidente Adamo ha interpellato il Comune, l'Asp e l'Aias ma non ha ottenuto alcuna risposta. Adesso a pressare anche circa 1.600 cittadini che hanno sottoscritto una petizione popolare per chiedere "locali idonei per la riabilitazione integrata e prolungata di soggetti disabili". Il Centro diurno da realizzare è quello dell'associazione Madre Teresa di Calcutta.
«Ho individuato - dice Adamo - vari locali che potrebbero fare al nostro caso in atto non utilizzati. Il padiglione di Neurologia del vecchio ospedale, l'ex centro analisi di Enna bassa, alcuni locali del vecchio macello. Ma fino ad oggi nessuna risposta. Siamo fermi per questo". Nelle numerose richieste il presidente ha sottolineato che l'associazione è pronta a ristrutturare e modificare i locali a proprie spese. Ma il punto forte è un progetto «Voglio esserci anch'io» presentato all'Asp per ottenere un finanziamento. La somma richiesta è considerevole, un milione e 534 mila euro per tre anni, ma si rivolge all'intera provincia. Fa capo a cinque comuni: Enna, Piazza Armerina, Catenanuova, Agira e Nicosia. Per ogni realtà, o area d'influenza, verrebbero assistiti 15 disabili tranne che per Enna dove gli assistiti sarebbero 30.
ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia