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"Danno erariale": sindaco di Catenanuova dovrà risarcirà 73.300 euro

CATENANUOVA.  Il sindaco di Catenanuova, Aldo Ubaldo Biondi, 64 anni, è stato condannato dalla Corte dei conti a risarcire 73.300 euro. La sentenza (158/2015) è stata emessa dalla Sezione giurisdizionale che lo ha riconosciuto colpevole del danno erariale causato all’amministrazione dall’illegittimità dell’incarico di assistente sociale, conferito nell’ottobre del 2009 alla dottoressa Nunzia Debole e prorogato fino al dicembre 2013 con ben nove determine sindacali, per una spesa totale di 103.286 euro. La nomina era stata giustificata con lo scopo di «fornire un valido supporto all’amministrazione nella formulazione degli indirizzi e nel raggiungimento degli obiettivi prefissati». Ma il collegio giudicante ha sancito che «la nomina di esperti è conforme ai dettami dell’ordinamento e non integra gli estremi dell’illecito erariale solo se il contenuto dell’incarico presenta connotati di strumentalità rispetto alle competenze intestate al sindaco».

«Tali connotati di strumentalità - secondo la Sezione - non ricorrono in alcun modo nella presente fattispecie, come emerge chiaramente dalla lettura degli atti di causa, nonostante gli sforzi compiuti dalla difesa, anche se in verità più centrati a porre in evidenza possibili vantaggi conseguiti dalla comunità piuttosto che a far rientrare - circostanza pressoché impossibile - l’attività dell’esperto nelle competenze del sindaco». Già in fase di citazione in giudizio, però, il pubblico ministero aveva riconosciuto un «contributo causale di altri soggetti» ed aveva ridotto del 30 per cento la richiesta di condanna.
Restano comunque pesanti le motivazioni della condanna. Secondo la Sezione giurisdizionale, infatti, «la chiarezza della normativa di riferimento denota un’inescusabile negligenza nella condotta del dottor Biondi nel conferire l’incarico alla dottoressa Debole, con grave violazione degli obblighi di servizio, non potendo acquisire in questa sede alcun rilievo scriminante l’operato dei funzionari amministrativi sulla paventata carenza di personale della struttura burocratica».

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