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Enna e i veleni di Pasquasia: "Riparta la bonifica del sito"

Il richiamo del presidente della commissione dell’Urps

ENNA. «Deve assolutamente ripartire la bonifica del sito di Pasquasia, o le tonnellate di amianto che si trovano all'interno non potranno essere smaltite».  Lo ha detto Giuseppe Regalbuto, il presidente della commissione per le miniere dismesse dell'Urps Sicilia, l’unione regionale delle province, a quasi un anno dal sequestro della miniera, disposto nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Caltanissetta il 27 marzo 2014.

«Chiedo alla magistratura di fare chiarezza, ma si deve sbloccare la bonifica. C'è amarezza pure nell'Italkali (la società che ha gestito la miniera) perché, se non viene ultimata la bonifica, non è possibile investire su una possibile ripresa delle estrazioni. L'amarezza - specifica l’ex consigliere provinciale - si evince chiaramente da vari scambi di opinione che ho avuto con i loro esponenti». Nella sua veste di presidente, Regalbuto interviene anche su altri siti minerari siciliani: a Enna non si sta occupando solo Pasquasia. Secondo lui, negli ultimi anni la Regione avrebbe fatto realizzare un progetto di bonifica di due siti minerari dismessi di Villarosa, ovvero Respica Candrilli e San Giovannello Bartoccelli. Progetti che sarebbero costati alcune centinaia di migliaia di euro, ma alla progettazione non sarebbe seguito nulla.

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