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Ipab, falso e peculato: a giudizio in sette

Esce dal processo un privato che aveva in concessione d’affitto alcuni terreni: occhi puntati sulla piscina nell’area dell’ex Educatorio ed sul campo di calcetto

NICOSIA. Rinviati a giudizio sette degli otto indagati dell’inchiesta sulla gestione dell'Opera pia Barone di Falco. L’Opera pia e la signora Clementina Vetri, che fece un’importante donazione della quale dice di non avere avuto riscontro, saranno parte civile costituita, rispettivamente con gli avvocati Davide Raffa e Giuseppe Matarazzo, al processo che si aprirà, in estate, davanti al collegio penale del Tribunale di Enna. Il Gup del Tribunale di Enna, all’udienza di ieri, ha accolto le richieste di rinvio a giudizio, avanzate dal pm Fabio Scavone, per Antonino Maiuzzo e Simone La Giglia, difesi dall’avvocato Piergiacomo La Via, per Lorenzo Granata difeso dall’avvocato Giovanni Palermo, per Michele Maiuzzo, Palmira Maiuzzo e Giovanni Raspanti, difesi dall’avvocato Gianfranco D’Alessandro e per Salvatore Lunetta difeso dall’avvocato Nino Grippaldi, mentre esce dal processo L.F. un privato che aveva in concessione d’affitto dei terreni dell’Ipab.

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