ENNA. Per i giudici ha abusato sessualmente in più occasioni della figlia adottiva di soli otto anni, convincendola a non raccontare niente e dicendole che, se avesse parlato, «avrebbe ferito il cuore della mamma».
La terza sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della difesa e passa così in giudicato la condanna a 5 anni per M.E, che avrebbe anche cercato di comprare il silenzio della vittima con piccole somme di denaro o regalini di vario tipo. I giudici hanno dunque confermato la sentenza che era stata emessa nel novembre del 2013 dal Gup di Enna e confermata l’anno scorso in appello.
A ricorrere in Cassazione era stata la difesa, che già in appello aveva sostenuto che non vi fossero elementi sufficienti, perché la bimba sarebbe stata troppo piccola per rendere una corretta ricostruzione dei fatti, e la madre, sempre per la difesa, sarebbe caduta in contraddizione.
Adesso però la colpevolezza dell’uomo è stata appurata definitivamente.
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