ENNA. Secondo la Procura, ha cercato di uccidere la sua ex accoltellandola e tentando di strangolarla. Ma adesso la difesa di Giovanni C., il ventiquattrenne arrestato ai domiciliari dalla squadra mobile e dalla sezione Volanti della Questura la sera del 21 aprile scorso, ha deciso di ricorrere al Tribunale del Riesame. Il difensore chiede la revoca dei domiciliari, la "scarcerazione", ma soprattutto di derubricare, già in istruttoria, la qualificazione giuridica del fatto, da tentato omicidio a lesioni aggravate. Secondo la difesa, che contesta in parte anche la ricostruzione dei fatti emersa - anche se ancora non si conoscono i contenuti del ricorso, depositato a Caltanissetta - non ci sarebbero i presupposti per il tentato omicidio. Da qui la con testazione dei gravi indizi e delle esigenze cautelari che hanno imposto i domiciliari. Ma se ne parlerà martedì prossimo a Caltanissetta, dinanzi al Tribunale di Libertà. Sarà il primo banco di prova per le accuse, sostenute dal Pm Francesco Rio, che coordina l' inchiesta degli agenti, diretti dal commissario capo Alessandro Scardina.