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«Raggirò un anziano», a giudizio la badante a Enna

Il sostituto procuratore Francesco Rio ha formulato l’accusa di circonvenzione di incapace, giovedì prossimo l’udienza preliminare davanti al gup

ENNA. Lo aveva fatto sentire un giovanotto, diventando la sua amante e fingendo, per alcuni mesi, di essersi pure innamorata di lui. Solo che la sua bella, una ragazza proveniente dalla Romania, in realtà avrebnbe puntato soltanto ai suoi quattrini. E così, oltre a spezzare il cuore di un settantenne della provincia di Enna, la donna gli avrebbe anche alleggerito pesantemente il conto in banca, dicendo di essere rimasta incinta e spillandogli qualcosa come 70 mila euro, con la falsa promessa di comprare una casa in Romania per viverci con lui. Per questo la Procura di Enna ha chiesto il rinvio a giudizio della romena Emilia G., 35 anni, con l'accusa di circonvenzione d'incapace.

L'accusa si configurerebbe perché l'imperdonabile ingenuità dell'anziano, secondo quanto è emerso, sarebbe dovuta ad un «disturbo bipolare cronico in soggetto con ritardo mentale lieve». Ne è convinto il sostituto procuratore Francesco Rio, che ha chiesto il rinvio a giudizio della giovane e che, giovedì prossimo, quasi certamente insisterà per questa richiesta anche dinanzi al Gup di Enna, nell'apertura dell'udienza preliminare a carico della romena. La giovane è difesa d'ufficio dall'avvocato Michele Caruso, mentre l'anziano, alla luce del suo stato mentale, è assistito da un amministratore di sostegno, che potrebbe nominare un difensore di fiducia per costituirsi parte civile al processo a carico della romena.

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