ENNA. Bisogna andare molto in là con i ricordi per rivedere Enna regina fra i capoluoghi di provincia rispetto gli impianti sportivi. Prima regina oggi cenerentola; la città infatti è l'unica in Sicilia a non essere dotata di un palasport. Ma anche gli impianti esistenti battano la fiacca.
Basta dare uno sguardo all'autodromo di Pergusa, prima fiore all'occhiello del territorio, punta di diamante per indotto economico e turistico, oggi pachiderma che attende la definitiva morte. Malgrado gli sforzi dei consigli di amministrazione che si sono susseguiti il circuito è stato incaprettato da una normativa che ne ha decretato la morte anticipatamente. E sul de profundis i più addolorati hanno pianto, ma solo questo. Al suo posto nulla rispetto ad una trasformazione economica e turistica dell'area. E la trasformazione l'avrebbe dovuta portare la riserva. Ancora peggio per le altre strutture. Lo stadio, il tanto conosciuto gen.
Gaeta, prima indicato come l'unico campo in erba delle serie minori oggi ridotto a qualcosa di veramente impietoso. Non è giusto indicarlo neppure campo di patate perché si offenderebbe quest'ultimo. Per non parlare del campo sportivo di Pergusa che viene utilizzato solo perché non c'è dell'altro.
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