ENNA. Ancora un caso di tubercolosi bovina, stavolta nel capoluogo. A individuarlo sono stati i veterinari, a seguito delle analisi compiute all’interno di un allevamento sito nelle campagne che circondano la strada che porta, da Enna, verso Valguarnera. Nei prossimi giorni il Comune dovrà decidere se far scattare eventuali provvedimenti, che potrebbero portare anche a un sequestro fiduciario di tutte le specie sensibili presenti in azienda.
Il nuovo focolaio è stato individuato negli stessi giorni in cui l’allarme è rientrato, invece, nella vicina Leonforte, dove il sindaco ha ordinato la revoca delle restrizioni sanitarie imposte, precedentemente, per un allevamento. Tuttavia l’individuazione di una zoonosi non è un caso isolato, considerato che a Enna un paio di mesi fa era stato scoperto l’agente patogeno della brucellosi, altra malattia animale diffusa, in alcuni periodi, da queste parti. In quel caso, l’allevamento in questione si trovava a pochi chilometri dal Santuario di Papardura. E l’ente aveva ordinato il sequestro dell’intera mandria – dunque di decine di capi di bestiame – e la distruzione dei feti e degli “invogli fetali” degli animali presenti nell’allevamento, oltre che dei vitelli nati morti o morti subito dopo la nascita. Anche stavolta a decidere, sugli interventi da adottare, dovrà essere il Comune.
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