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"Droga ad Agira", chiesti sette rinvii a giudizio

AGIRA. La Dda di Caltanissetta ha chiesto sette rinvii a giudizio per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, nel secondo filone dell'inchiesta Nickname, condotta dal commissariato di polizia di Leonforte, che ha già portato a ventisette condanne e numerosi patteggiamenti. La richiesta è del pm Roberto Condorelli.

L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 10 novembre, dinanzi al gup David Salvucci. Tra gli indagati c'è pure la moglie di Pietro Cuccia, presunto capo di uno dei due gruppi di spacciatori che vendevano marijuana e cocaina nel circondario, condannato in appello.
È una vera e propria operazione «Nickname bis», un seguito di quella con cui i poliziotti, diretti dalla Dda, hanno sgominato due organizzazioni che smerciavano erba e cocaina, facendo base ad Agira, pure a Leonforte, Assoro, Nissoria e altri paesi del circondario. Gli indagati sono la signora Franca Amoruso, 35 anni, moglie di Cuccia, difesa dall'avvocato Orazio Spalletta, accusata di associazione finalizzata al traffico di marijuana, nel gruppo che sarebbe stato capeggiato dal marito.

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