ENNA. La «grande sete» in Sicilia si estende a macchia d'olio. Dopo Messina e Caltanissetta adesso anche ad Enna i rubinetti sono «a secco» ormai da sei giorni. E ancora una volta per paradosso la causa scatenante non è la siccità, come avvenuto in un passato ormai lontano, ma le abbondanti piogge dei giorni scorsi.
L'acqua copiosa ha infatti finito con l'intasare di fango il potabilizzatore della diga Ancipa che fornisce diversi paesi dell'ennese, rendendone impossibile l'utilizzo. Oltre al capoluogo la mancata erogazione idrica riguarda altri 13 Comuni della provincia: Aidone, Agira, Calascibetta, Cerami, Gagliano, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Sperlinga, Troina, Valguarnera e Villarosa.
Siciliacqua Spa, la società che gestisce il potabilizzatore dell'invaso, ha assicurato che il problema è stato risolto, ma ha aggiunto che la situazione non tornerà alla normalità prima di mercoledì. L'acqua è infatti arrivata stamane, sia pure per poche ore, a Enna bassa, mentre per raggiungere i quartieri nella zona sommitale della Rocca di Cerere sarà necessario attendere che la condotta vada in pressione. In ogni caso il sindaco Maurizio Dipietro ha emanato un'ordinanza che vieta per il momento l'uso dell'acqua, che sgorga dai rubinetti torbida e ingiallita, per fini potabili. Acqua Enna, l'azienda che cura la distribuzione nel capoluogo ha invece garantito la fornitura idrica ad alcune utenze prioritarie come il carcere e l'ospedale.
Anche a Messina, dopo 16 giorni dall'inizio dell'emergenza, l'acqua continua ad essere erogata a singhiozzo, solo in alcuni quartieri e solo per poche ore. Ieri i mezzi di rifornimento - messi a disposizione dall'Esercito, dai Vigili del Fuoco, dal Corpo Forestale della Regione, dalla protezione civile, dalla società di gestione dell'acquedotto, dal Comune di Messina e da alcuni comuni limitrofi - hanno distribuito oltre 930 metri cubi di acqua. Una quantità ritenuta comunque insufficiente dagli abitanti che sottolineano come anche le 34 autobotti disseminate
nei punti fissi della città non siano sufficienti. Secondo Luigi La Rosa direttore della municipalizzata Amam, l'Azienda meridionale acque di Messina, «l'emergenza nella città dello Stretto potrebbe durare fino a sabato».
«Oggi - ha spiegato La Rosa - sono arrivati i tubi speciali della ditta che realizzerà a Calatabiano i lavori nella conduttura cominciati oggi. Sui tubi in acciaio si allacceranno quelli flessibili di ultima generazione. La fine dei lavori è prevista per venerdì. Il progetto prevede una portata di 600 litri al secondo, in aggiunta ai 300 dell'Alcantara, e risolvere così il fabbisogno di Messina». A meno di ulteriori intoppi, come ammette lo stesso direttore dell'Amam: «bisogna infatti verificare - ammonisce La Rosa - l'effettiva portata con la velocità in condotta...».
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