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Enna, ennesimo ricatto a luci rosse: casi in aumento

ENNA. Aumentano i tentativi di estorsione "a luci rosse" su internet, le frodi informatiche e le diffamazioni attraverso Facebook. Sono alcuni dei dati trapelati ieri, all'indomani della nuova denuncia, presentata da un venticinquenne ennese, caduto nella rete di una bella cyber-ricattatrice, che lo ha fatto spogliare in webcam e poi ha minacciato di divulgare il suo video, dicendogli di essere minorenne, se non avesse pagato 20 mila euro. Il giovane non ha ceduto e ha presentato una denuncia alla polizia.

Adesso l'inchiesta è sul tavolo della Procura, che nei prossimi giorni potrebbe conferire una specifica delega alla polizia postale, per tentare di risalire agli autori del ricatto, che potrebbero aver utilizzato video già preconfezionati per abbindolare la vittima. La casistica del passato, in relazione alle indagini, però non è confortante, perché il più delle volte i ricattatori vivono in paesi del Nord Africa e questo complica notevolmente la possibilità di individuare il colpevole.

Sta di fatto che nell'Ennese, il numero di ricatti di questo genere, si conta ancora sulle dita di una mano, seppure il dato sia in crescita.  Il volume complessivo dei fascicoli istruiti dalla Polizia Postale, nell'ultimo anno, è di 200 procedimenti. Ogni due giorni, in media, un ennese cade in truffe o in altri reati informatici, per tenere in considerazione quelli che vengono denunciati.

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