ENNA. Soddisfatto ma non troppo. Questo era lo stato d’animo del sindaco Maurizio Dipietro giovedì sera alle 19,30 appena uscito dal Viminale a Roma. Grazie agli onorevoli Giuseppe Fallica e Ugo Grimaldi aveva avuto un colloquio con il ministro degli Interni Angelino Alfano. Tema dell’incontro la soppressione della Prefettura. L’appuntamento è andato male per chi si era illuso che la soppressione fosse un capitolo dimenticato e messo dietro le spalle; secondo le previsioni per i più realisti. Il ministro praticamente ha confermato che appena la mannaia del governo Renzi si abbatterà sul numero delle prefetture italiane quella di Enna è una delle candidate a saltare. Per il momento qualunque sia il metro adottato per stilare l’elenco delle 23 strutture da tagliare Enna ci cade dentro mani e piedi. Il metodo precedentemente adottato indicava i territori con meno residenti. Quello che si ipotizza per il prossimo futuro prende le mosse dal taglio delle prefetture costituite più recentemente per arrivare di nuovo a quelle che hanno meno abitanti e qui rientra Enna. Tanto è vero che nell’incontro romano Alfano non ha mai escluso la possibilità della soppressione anzi, valutando le peculiarità del territorio ennese ha ipotizzato in contropartita “soluzioni alternative”. «Proprio così - conferma Dipietro - il ministro pensa a soluzioni alternative che però non ha voluto illustrare». Il primo cittadino ha tentato di evidenziare la peculiarità del caso Enna: «Alfano è stato veramente attento rispetto le preoccupazioni avanzate, non ha nascosto di conoscerle bene e avere in mente alcune soluzioni».