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Medicina romena a Enna, Crisafulli vuole essere sentito dai magistrati

ENNA. Ultimi interrogatori per l’inchiesta della Procura sull’istituzione a Enna dei corsi di Medicina e Professioni sanitarie dell’Università Dunarea de Jos di Galatj, in Romania. È l’inchiesta che ha portato la magistratura a iscrivere quattro persone, fra cui il senatore Vladimiro Crisafulli, sul registro degli indagati, con l’ipotesi di concorso in abuso d’ufficio.

L’accusa si riferisce all’iniziale assegnazione alla società Fondo Proserpina, il cui legale rappresentante è proprio Crisafulli, di alcuni locali dell’ospedale Umberto I, per effetto di una convenzione, che è al centro dell’ipotizzato abuso. Erano gli spazi dove la Srl ennese, interfaccia in terra sicula dell’università romena, avrebbe dovuto far partire i corsi. Ma la Proserpina ha dovuto individuare un’altra sede dopo il sequestro, a opera della Guardia di Finanza, di quei locali. Gli altri indagati sono l’ex commissario dell’Asp Giuseppe Termine, l’attuale direttore generale Giovanna Fidelio e il direttore sanitario Emanuele Cassarà.

E proprio la Fidelio lunedì è stata interrogata, su propria richiesta, per chiarire la sua posizione in relazione alle ipotesi di reato. I contenuti dell’interrogatorio, così come avvenuto già per gli altri esami, considerata la delicatezza della vicenda, sono stati secretati dalla Procura. Prima della Fidelio erano stati sentiti Termine e Cassarà. E ieri mattina l’avvocato di Crisafulli, il penalista Giovanni Palermo, ha depositato quella che ha definito la “terza richiesta di interrogatorio” al procuratore Calogero Ferrotti, che coordina l’inchiesta con un pool di magistrati, composto dai sostituti Giovanni Romano e Francesco Lo Gerfo.

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