ENNA. Lo hanno interrogato in modalità protetta, per fare in modo che il suo racconto fosse genuino e privo di condizionamenti di alcun tipo.
Per sentirlo, è stata utilizzata l' aula del terzo piano del Palazzo di Giustizia, che ha un vetro unidirezionale collocato per far assistere, nella stanza accanto, avvocati e magistrati. Così la presunta vittima, un ragazzino, ha confermato le accuse, raccontando di aver subito abusi da uno psicomotricista in un centro di riabilitazioni. Sui contenuti del racconto, al momento, il riserbo è assoluto, perché c' è ancora un' indagine in corso.
Ma si è chiuso l' incidente probatorio, l' altro ieri, e il minore ha confermato le accuse. Dell' indagato, che è già sotto processo per accuse analoghe, non si è mai fatto il nome, per non rendere identificabili le vittime né lo stesso centro dove sarebbero avvenuti gli abusi, che per il danno d' immagine si è già costituito parte civile al processo in corso.
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