ENNA. Da una parte c’è il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, che ricorre contestando – chiedendo di bloccarli e ritenerli “illegittimi” – i corsi di Medicina e professioni sanitarie, nell’aula remota di Enna, dell’Università Dunarea de Jos di Galati, in Romania.
Dall’altra l’ateneo romeno e la società a responsabilità limitata Fondo Proserpina, ex Fondazione Proserpina, il cui legale rappresentante è l’ex parlamentare piddino Vladimiro Crisafulli, che ha già ottenuto la bocciatura del ricorso del Miur in primo grado e che ha sempre chiesto l’applicazione delle norme internazionali, dell’articolo 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e della cosiddetta “Direttiva Bolkestein”, confermando la piena legittimità dei corsi. Ora il Tribunale collegiale civile di Caltanissetta ha fissato per il 15 aprile il giorno dell’udienza per il reclamo, presentato, su mandato del Miur, dall’avvocato dello Stato Salvatore Faraci. I legali della Proserpina sono gli avvocati Giuseppe Arena e Augusto Sinagra, mentre l’ateneo romeno è rappresentato dall’avvocato Giovanna Saccaro.
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