ENNA. Quindici anni al presunto boss Salvatore Leonardi, catenanuovese ritenuto dalla Dda legato a doppio filo con il clan di Enna, che avrebbe dato ordini dall'interno del carcere, fin quando non gli hanno applicato il 41 bis, il cosiddetto «carcere duro» per i capimafia. E nove anni a Salvatore Marletta, ritenuto dagli investigatori una sorta di suo fedelissimo.
La Corte di Appello di Caltanissetta ha confermato integralmente le due pesanti condanne per associazione mafiosa che erano state emesse nel novembre del 2013 a Enna per i due catenanuovesi coinvolti nell'operazione Fiumevecchio.
Leonardi, benché sia detenuto da tempo, secondo la Dda di Caltanissetta comandava lo stesso dal carcere. Il pm Roberto Condorelli in primo grado aveva chiesto per lui 18 anni (e 12 per Marletta), visto che viene ritenuto la «longa manus» a Catenanuova del clan di Cosa Nostra di Enna, capeggiato da Gaetano Leonardo «u liuni», prima, poi dal giovane Giancarlo Amaradio.
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