PIAZZA ARMERINA. La settimana scorsa i Ros di Catania lo hanno arrestato per associazione mafiosa e duplice omicidio. Oggi Salvatore Seminara, presunto capo di Cosa Nostra in provincia di Enna - che ora da Catania accusano pure di essere il capo della vasta area del Calatino - rischia 4 anni di carcere per intestazione fittizia di beni. A chiederli è stato il sostituto procuratore della Dda Roberto Condorelli, a seguito di un'indagine del nucleo investigativo dei carabinieri di Enna. Stamattina è in programma la sentenza, dopo una controreplica del pubblico ministero alle arringhe dei difensori.
Seminara è imputato assieme a colui che sarebbe stato per un certo periodo il suo braccio destro, l'aidonese Gaetano Drago, per cui il Pm ha chiesto 3 anni di reclusione. La terza imputata è la signora Concetta Filippa Catalfamo, originaria della Lombardia, per cui il Pm ha chiesto 2 anni, pena sospesa. L'accusa, in sostanza, sostiene che Seminara, con l'aiuto di Drago, avrebbe acquistato un appartamento - sei vani più un garage di trenta metri quadrati a Piazza Armerina - pagandolo 65 mila euro; intestato poi alla Catalfamo.
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