VALGUARNERA. Sono passati 13 giorni dalla chiusura del poliambulatorio «Sebastiano Arena», disposta per varie irregolarità, dai Nas e dai carabinieri della stazione locale, ma ancora non si muove foglia. I servizi e le specialistiche (da Pediatria a cardiologia, da oculistica a fisiatria al Consultorio familiare) che sarebbero dovuti traslocare negli attigui locali del «Boccone del Povero» gestito dalla suore, rimangono ad oggi una chimera. E intanto monta la protesta da parte dei grillini e di molti cittadini.
Allo stato attuale centinaia di utenti per lo più anziani e bambini, bisognosi di controlli, terapie, vaccinazioni o certificazioni, sono costretti giornalmente, con gravi disagi, a recarsi ad Enna o a Piazza Armerina. Il sindaco Francesca Draià la settimana scorsa aveva assicurato che il trasferimento dei servizi sarebbe avvenuto nel giro di qualche giorno, subito dopo la firma del contratto tra Asp e Boccone del Povero. Ma così non è stato. Così come pure il trasferimento di Guardia Medica, «118» e «Vaccinazioni», dalla sede provvisoria dell’Avis a quella definitiva dell’ex Polizia municipale.
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