ENNA. Avrebbe molestato una quindicenne, ospite della comunità alloggio dove svolgeva, da volontaria, il ruolo di operatrice. Avrebbe tentato di coinvolgerla in un rapporto, che per la ragazzina, adolescente - nell'età in cui si comincia a prendere consapevolezza della propria sessualità - sarebbe stato causa di confusione, prima, poi di fastidio, vergogna e imbarazzo.
Sarà processata con il rito abbreviato, per atti sessuali con minore, una volontaria ventiquattrenne, S.A. di Enna, difesa dall' avvocato Antonio Impellizzeri. Non si riportano le generalità per esteso a tutela della minore e della stessa comunità, che ha avuto un ruolo essenziale per l' accertamento dei fatti. Comunità che subito, appena ha sospettato qualcosa, ha precauzionalmente cacciato l' operatrice.
Secondo l' accusa, l' imputata avrebbe compiuto atti sessuali con la minore, che le era stata "affidata per ragioni di custodia, cura, educazione e vigilanza", "abbracciandola, baciandola in bocca, chiamandola di continuo e dicendole che le voleva bene e le piaceva". I fatti risalgono al periodo da novembre 2013 a ottobre 2014, quando la volontaria è stata allontanata dal centro, benché avesse cercato di minimizzare e giustificarsi, parlando di una semplice amicizia.
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