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Omicidio Mungiovino, ergastolano ai domiciliari per "motivi di salute"

ENNA. Sono passati poco più di tre anni da quando, a seguito della conferma definitiva in Cassazione della sua condanna all’ergastolo, è stato portato in carcere per espiare la pena. Ma adesso Giacomo Sollami, 78 anni, meccanico in pensione di Villarosa – ritenuto uno dei sicari che uccisero l’ex assessore di Enna e presidente dell’ospedale «Umberto I» Giovanni Mungiovino, il 9 agosto 1983 – sta male.

Proprio per questo motivo considerato che la sua detenzione in carcere “determinerebbe un trattamento contrario al senso di umanità” previsto dalla Costituzione, adesso il recluso ha ottenuto la detenzione alternativa al carcere, quella «domiciliare». Lo ha deciso, accogliendo un’istanza del suo legale, l’avvocato Ignazio Maccarrone del foro di Catania, il Tribunale di Sorveglianza di Cagliari. Così Giacomo Sollami è tornato a casa, ma il provvedimento durerà un anno.

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