ENNA. Pubblici ufficiali corrotti. Fondi neri. Furti e ricettazioni. Piuttosto che essere bonificata, la miniera di Pasquasia sarebbe stata spogliata, finita al centro di traffici illeciti di rifiuti, peculati, corruzioni. Un vespaio.
Si è chiusa con 32 indagati l’inchiesta della Dda di Caltanissetta, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Enna. La miniera di sali potassici, chiusa nel 1992, contiene enormi quantità di amianto e rifiuti pericolosi. Per questo nel 2012 era stata appaltata una bonifica da 8 milioni di euro alla società 1Emme di Bergamo, responsabile Pasquale Gattuso.
Ma piuttosto che operare per il recupero ambientale della zona, l’affare si sarebbe trasformato in un vero e proprio saccheggio, da fare gola a imprenditori e funzionari pubblici infedeli. Tant’è che i lavori sono stati fermati, nel corso dell’indagine, dai carabinieri. Adesso i Pm Maria Carolina De Pasquale, Roberto Condorelli e Luigi Leghissa hanno dichiarato chiusa l’inchiesta.
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