CATENANUOVA. La Corte d’assise di appello di Caltanissetta ha confermato un ergastolo, inflitto al catanese Giovanni Piero Salvo, e una condanna a 15 anni per il suo ex cognato, il catenanuovese Filippo Passalacqua, oggi pentito, reo confesso e principale accusatore del primo.
Si è chiuso così, dunque, il processo sulla cosiddetta «strage di Catenanuova», l’uccisione dell’imprenditore Salvatore Prestifilippo Cirimbolo e il ferimento di cinque persone, la sera del 15 luglio 2008 davanti a un bar del centro. Nessuna rilettura dei fatti per Salvo e nessuno sconto di pena al collaboratore di giustizia. È questo ciò che avevano chiesto le difese, su due posizioni diametralmente opposte da quando il secondo, come detto, ha deciso di voltare le spalle al clan Cappello di Catania e di collaborare con lo Stato.
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