ENNA. Un detenuto slavo avrebbe accusato un altro recluso, italiano, addetto a distribuire l’acqua nelle celle, di ignorare, o snobbare, gli stranieri. E per questo alcuni siciliani si sarebbero sentiti in dovere di reagire, organizzando una sorta di spedizione punitiva all’interno del carcere, nella zona del passeggio, prima di essere bloccati dalla Polizia penitenziaria, che è riuscita, con grande tempestività, a evitare il peggio.
Il Tribunale di Enna ha condannato in primo grado per lesioni aggravate quattro persone, tra cui figura anche Umberto Castronovo, pluripregiudicato cinquantottenne di Piazza Armerina, difeso dall’avvocato Luca Di Salvo, che è tuttora in prigione perché condannato in via definitiva a 23 anni per l’omicidio dell’ambulante piazzese Carmelo Governale (che risale all’ottobre del 2007).
I fatti risalgono al 2010, ma la notizia è trapelata per la prima volta solo adesso, perché è stata depositata la sentenza in Tribunale. Gli altri condannati, tutti a piede libero, sono i sancataldesi Aristide Salerno e Gianluca Di Natale, rispettivamente di 38 e 39 anni, e il catanese di Santa Maria di Licodia Giuseppe Bellissimo, 29 anni.
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