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Crediti non riscossi per un imprenditore di Enna, il caso alla Consulta

ENNA. Nel 2009 ha venduto due camion usati ai fratelli Campo di Menfi. Solo che agli imprenditori agrigentini, coinvolti nell’inchiesta antimafia “Scacco Matto”, poi furono sequestrati i beni. E un piccolo imprenditore di Enna, M.L., che chiaramente era all’oscuro dei trascorsi dei suoi “clienti”, da anni lotta per vedersi pagare un acquisto da 10 mila euro.

Adesso i suoi avvocati, Salvatore, Filippo e Antonio Bevilacqua, hanno ottenuto che della questione si occupi la Corte Costituzionale. Il giudice “a quo” che ha accolto il ricorso in via incidentale alla consulta è la Corte di Cassazione, prima sezione penale. I giudici costituzionali dovranno pronunciarsi sulla legittimità della norma che sacrificava, prima che entrasse in vigore il codice antimafia, i diritti dei creditori nei confronti di aziende sottoposte a confisca. La questione di legittimità è stata dichiarata “rilevante” e “non manifestamente infondata” dai giudici della Cassazione. Ora si attende che la Corte Costituzionale fissi un’udienza per ascoltare le ragioni dei legali e decidere.

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