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Aggredito a coltellate a Villarosa, c’è un quarto indagato

VILLAROSA. C’è un quarto indagato nell’inchiesta della Procura di Enna e dei Carabinieri sulla brutale aggressione a coltellate in casa di un quarantatreenne con piccoli precedenti, brutalmente ferito sabato sera davanti agli occhi attoniti dei suoi figli adolescenti. L’uomo, secondo quanto si apprende, avrebbe riconosciuto gli attentatori dalla loro voce.

È una delle novità che emergono a margine della convalida degli arresti di Alberto, Angelo e Calogero Paternò, rispettivamente zio e nipoti, i tre che sono stati arrestati quella sera stessa dai carabinieri della compagnia di Enna, diretti dal maggiore Daniele Puppìn, e della stazione di Villarosa. La convalida è stata disposta dal Gip di Enna Luisa Maria Bruno: i Paternò rimangono in stato di custodia cautelare in carcere.

Il presunto “quarto uomo”, di cui al momento non è nota l’identità, è stato denunciato a piede libero; perché sul suo conto non ci sarebbero stati elementi univoci e chiari. Il giudice per le indagini preliminari, la convalida, l’ha disposta dopo aver interrogato i tre – Alberto è difeso dall’avvocato Sinuhe Curcuraci e i due nipoti dall’avvocato Mauro Lombardo – e dopo aver valutato attentamente tutti gli elementi prodotti dall’accusa.

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