Dopo le proteste e le preoccupazioni è stato modificato e fortemente ridotto il programma dei festeggiamenti dedicati, nell’ex zona rossa di Agira, al patrono San Filippo. Questo mentre sono stati scoperti nuovi positivi asintomatici.
Verranno celebrate una sola messa lunedì 18 e una il successivo martedì, giornata nella quale il parroco della Reale Abbazia, don Giuseppe La Giusa, aveva intenzione di celebrare in grande stile il santo del paese, con quattro funzioni a distanza di un’ora l’una dall’altra, con 140 fedeli per ogni celebrazione: tempi e numeri che non avrebbero permesso la sanificazione dei locali e degli oggetti liturgici, nè evitato assembramenti davanti alla chiesa.
«Ha vinto il rispetto delle norme e, soprattutto, ha vinto il buon senso perchè dopo cinque settimane da zona rossa - ha spiegato Giuseppe Senfett - uno dei promotori della petizione online per chiedere al vescovo, al sindaco ed al prefetto di fermare i festeggiamenti programmati - non possiamo permetterci di far ripartire l’epidemia che qui ha causato lutti e dolore. Purtroppo quello che temevamo è stato anche confermato dai test avviati sulla popolazione: ci sono asintomatici e fino a quando non ci sarà una campionatura completa di tutta la popolazione devono essere rigorosamente rispettati i divieti e le misure di prevenzione».
Quando ieri era scoppiata la polemica, erano state allertate anche le autorità sanitarie. Il sindaco Maria Greco ha confermato che sono stati accertati alcuni casi di soggetti asintomatici: «Purtroppo, ho avuto informazioni sulla positività di alcuni cittadini ai test sierologici che sono asintomatici. Sono stati eseguiti altri due tamponi e altri verranno eseguiti nei prossimi giorni. Il problema nasce dal ritardo nell’avvio dei testi sierologici propedeutici alla gestione della Fase 2 dell’emergenza, quindi utilizzerò anche risorse finanziarie del Comune per avere un quadro più chiaro della situazione epidemiologica della comunità e adottare linee di condotta appropriate».
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