Centoquindici anni di reclusione è la richiesta del Pm della Dda di Caltanissetta, Claudia Pasciuti per i quattordici imputati del processo Caput Silente. Alla sbarra, dinanzi al Gup di Caltanissetta Santi Bologna, il clan di Cosa Nostra di Leonforte assieme a presunti fiancheggiatori, fornitori di droga, spacciatori e uomini del pizzo. Da chiarire, alla prossima udienza, la posizione di altri quattro imputati, catanesi. Le pene maggiori sono state chieste proprio per i leonfortesi che sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, i fratelli Alex e Saimon Fiorenza, lo zio Salvatore Mauceri e il loro amico Gaetano Cocuzza. Per il trentanovenne Alex «u stilista» il pm ha chiesti 11 anni e 4 mesi, per il fratello trentasettenne Saimon «u bufalu» 11 anni 1 mese 20 giorni, per il trentaquattrenne Cocuzza 12 anni 8 mesi e per Salvatore Mauceri 10 anni 1 mese e dieci giorni. Tra i 18 imputati, per reati minori, ci sono anche dei giovanissimi ed uno storico della mafia ennese, Salvatore La Delia, imputato perché avrebbe chiesto il pizzo a un imprenditore leonfortese che ottenne appalti in alcune scuole di Enna e Piazza Armerina. Per La Delia sono stati chiesti 4 anni e 2.667 euro di multa.