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Da 25 anni vive col cuore di Marta Russo, la storia di una donna di Catenanuova

Marta Russo

La Fede, una visione, il Caso. C'è tutto in questa storia che lega Catenanuova a Roma. Un delitto e una signora in attesa di un cuore nuovo. Mimmà Virzì, oggi 65enne, da un quarto di secolo vive grazie al cuore di Marta Russo, la studentessa di 22 anni che il 9 maggio 1997 venne raggiunta e uccisa da un colpo di pistola alla testa mentre era nella cittadella universitaria La Sapienza, nella capitale.

A Mimma Virzì il 14 maggio di 25 anni fa fu trapiantato il cuore di Marta, ha raccontato la sua storia a "La Vita in diretta" su Rai1: "Ho avuto come una visione, come se avessi visto il suo volto e decisi di partire per Catania per il trapianto. Dissi fra me e me: 'Possiamo vivere o morire insieme'".

La protagonista, che ha 4 figli ed un marito, ha ripercorso l'intera vicenda, dalla malattia ai momenti del trapianto. "Subito dopo l'intervento - ha spiegato commossa in tv - ho detto ai medici che stavo bene e potevo tornare a casa subito".

Mimma adesso vive in una sorta di famiglia allargata, in cui rientrano anche i genitori di Marta, che non ha mai incontrato ma che sente vicinissima.

Marta Russo, il delitto 25 anni fa

Il 9 maggio del 1997 Marta Russo, studentessa di 22 anni, venne raggiunta da un colpo di pistola alla testa mentre era nella città universitaria La Sapienza. Un delitto diventato uno dei più discussi e controversi casi giudiziari italiani, per il quale sono stati condannati in via definitiva Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, entrambi assistenti universitari di Filosofia del Diritto alla facoltà di Giurisprudenza.

Il delitto di Marta apparve senza movente. Le indagini furono complesse, la vicenda giudiziaria lunga, dibattuta e attraversata da polemiche. Ancora oggi quello che viene ricordato come il delitto della Sapienza presenta numerosi punti mai chiariti e dubbi non risolti.

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