La Corte d’assise di Caltanissetta ha condannato all’ergastolo, Giovanni e Vincenzo Monachino, Vincenzo Di Calogero e Gaetano Curatolo, e a 30 anni di reclusione Angelo Di Dio, per l’omicidio di Filippo Marchì, il commerciante d’auto quarantottenne ucciso a colpi di lupara il 16 luglio 2017 nella sua proprietà di campagna di contrada Friddani, a Barrafranca. Secondi l’accusa i Monachino, che sono ritenuti i mandanti del delitto, negli ultimi anni avrebbero assunto i gradi di referenti provinciali della mafia, data la loro vicinanza ai Santapaola, mentre Vincenzo Di Calogero, Gaetano Curatolo e Angelo Di Dio avrebbero avuto un ruolo nell’organizzazione e nella pianificazione della spedizione di morte.
La sentenza del processo Kaulonia, dal nome dell’operazione dei carabinieri del Ros e dal comando provinciale di Enna del marzo 2019, è stata emessa dalla Corte di Caltanissetta, presieduta dal giudice Roberta Serio. Per i Monachino e Curatolo è stata disposta la sanzione accessoria dell’isolamento diurno per un anno; isolamento di sei mesi per Vincenzo Di Calogero. I cinque condannati principali sono stati dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Il movente dell’omicidio, avvenuto in un ovile di proprietà di Di Calogero, sarebbe da rintracciare negli storici attriti tra le due famiglie mafiose di Barrafranca , al quale Marchí era sospettato fosse legato, e quella di Pietraperzia.
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