Slitta al 7 novembre prossimo la sentenza del processo, che si celebra al Tribunale di Enna, contro Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale su minori , prevista per il prossimo 11 luglio.
L’interrogatorio del sacerdote denunciato tre anni fa da un trentenne, che all’epoca degli abusi aveva 16 anni, continuerà nella prossima udienza di luglio.
Le ultime immagini di un’udienza fiume, come le altre lunga e correlata da tante camere di consiglio, sono state quelle di un video, proiettato in aula, in cui si vede il sacerdote, in atteggiamenti poco consoni a un uomo di chiesa, con un ragazzino.
L’udienza si è aperta con la testimonianza di un uomo che ha raccontato di essere stato oggetto di attenzioni da parte di Giuseppe Rugolo quando era adolescente. Anche un ex allievo del sacerdote ha ammesso di avere avuto rapporti sessuali con Rugolo quando era suo alunno, seppur, ha spiegato il ragazzo, quando era già maggiorenne.
Il tribunale ha escluso dalla testimonianza l’avvocato rotale Federico Marti, il legale che avrebbe seguito la trattativa tra la diocesi di Piazza Armerina e la famiglia della vittima, con l’offerta di 25 mila euro da prelevare dalle casse della Caritas, in cambio di una clausola di riservatezza, con la quale la giovane vittima si sarebbe impegnata al silenzio sulla faccenda.
Nel corso dell’interrogatorio è emerso che Rugolo mentì a monsignor Pietro Spina, allora parroco della chiesa di San Giovanni, dove si sarebbero consumati alcuni episodi, sui comportamenti a sfondo sessuale tenuti nei confronti dell’allora giovane vittima. Le altre udienze, oltre a quella dell’11 luglio, sono fissate per il 26 settembre e il 7 ottobre.
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