C’era una penna evocata più volte durante le udienze fiume del processo al Sistema Saguto in primo grado. È quella che l’ex giudice regalò a Carmelo Provenzano. Durante l’arringa difensiva la brandiva come corpo del reato a favore del reo, in questo caso Provenzano, l’avvocato difensore dell’ex ricercatore della Kore, Calogero Fiorello. L’ha tenuta in mano per tutto il tempo della sua discussione.
La stessa penna, costosa, firmata e di edizione limitata che dalla procura fu considerata, anche quella, oggetto di uno scambio di favori. In realtà, secondo la linea difensiva, fu un regalo per sdebitarsi da parte della Saguto per il pensiero che Provenzano ebbe a fare subito dopo la discussione della tesi di laurea del figlio Emanuele Caramma, ovvero il pagamento dell’aperitivo, il rinfresco in un bar di Enna limitrofo alla facoltà. Sulla questione la stessa Saguto, durante una delle sue dichiarazioni spontanee , disse che «probabilmente sarà costata molto di più del valore di tutto il rinfresco».
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