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Il prete di Enna imputato per molestie sessuali, la difesa: «Nessun reato, processo mediatico»

Don Rugolo è accusato di violenza a danno di minori, ma per gli avvocati le toccatine non erano approcci sessuali: avrebbe fatto come Benigni che nella celebre foto tocca Pippo Baudo

Udienza dedicata agli avvocati dei responsabili civili e ai legali dell’imputato quella di ieri nel processo a Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale aggravata a danno di minori. La seduta è iniziata poco dopo mezzogiorno e si è conclusa a tarda sera.

Parla di «processo mediatico» il legale del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, Gabriele Cantaro, mentre per l’avvocato della parrocchia di San Giovanni, Mauro Lombardo la modalità di rapportarsi ai giovani di Rugolo, che per salutare toccava le parti intime, sarebbe ormai stata sdoganata. E per dimostrare questo ha mostrato in aula la famosa foto che ritrae Benigni che tocca Pippo Baudo. Un cambiamento dei costumi che viene sottolineato anche da uno dei legali dell’imputato, l’avvocato Antonino Lizio che insieme al collega Dennis Lovison chiedono l’assoluzione di Rugolo perché sarebbe grave rovinare la vita ad un sacerdote per un «non reato». In aula è proprio Lovison a svelare che il primo consulente psichiatra di Rugolo sarebbe indagato e gli sarebbe stata sequestrata la cartella clinica. La sentenza è attesa per il prossimo 5 marzo.

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