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Uccise la suocera a Pietraperzia, Laura Di Dio rimane in carcere dopo la condanna

I legali della donna avevano chiesto al gip di Enna la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari

Laura Di Dio e Margherita Margani

Rimane in carcere Laura Di Dio, condannata lo scorso 6 marzo a quasi 10 anni, oltre alla misura di sicurezza detentiva da scontare in un appostato istituto di cura per un minimo di altri 3 anni, per avere ucciso il 4 febbraio dell’anno scorso, a Pietraperzia (Enna), la suocera Margherita Margani.

I difensori dell’imputata, Salvatore Timpanaro e Antonio Impellizzeri, all’indomani del dispositivo, avevano chiesto al gip di Enna la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari. Ma i giudici hanno accolto la tesi dei difensori dei familiari della vittima - gli avvocati Giacomo Pillitteri, Angelo Tambè ed Ennio Tambè - per i quali ci sarebbe ancora il pericolo della reiterazione dei reati, in linea con il pm, Michele Benintende. Il gip Michele Ravelli, ha, dunque, rigettato la richiesta dei difensori della imputata.

Nella foto Laura Di Dio e Margherita Margani

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