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La guerra dell'acqua, i sindaci dell'Ennese interrompono le forniture dell'Ancipa al Nisseno

La protesta contro la decisione della cabina regia sull’emergenza idrica che ha deciso di ripristinare l’erogazione alle condotte di Caltanissetta e San Cataldo

La diga Ancipa
La diga Ancipa

Ormai è guerra dell'acqua. I sindaci dell'Ennese hanno interrotto l'erogazione idrica verso Caltanissetta e San Cataldo, che era stata riattivata ieri (29 novembre) per tre giorni. «Avevamo avvisato la cabina di regia che se non avesse staccato il collegamento verso i paesi del Nisseno lo avremmo fatto noi. E lo abbiamo fatto». Lo ha annunciato il parlamentare regionale e componente della giunta comunale di Troina Fabio Venezia, che da stamane insieme ai sindaci dei comuni che dipendono esclusivamente dall’Ancipa per l’approvvigionamento idrico (oltre a Troina, Gagliano Catelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga) hanno occupato l’area del potabilizzatore della diga.

Venezia: l'acqua basta per 6 giorni

«Chiediamo che la cabina di regia convochi qui, a Troina, una riunione. Noi da qua non ci muoveremo - incalza Venezia -. Era stato, assicurato che dal 15 novembre l’Ancipa avrebbe dato esclusivamente acqua ai 5 comuni, tagliando fuori le zone del Nisseno. Ma la diga ha continuato a servire i comuni di Caltanissetta e San Cataldo i cui pozzi non sono ancora in funzione. Rimangono da utilizzare solo circa 150 mila metri cubi di acqua - dice Venezia - Bastano forse per altri 6 giorni».

Schifani: è una guerra fra poveri

«Voglio esprimere solidarietà a quella parte di popolo siciliano che in questo momento sta vivendo estreme difficoltà nell’approvvigionamento idrico». 
Lo dice il presidente della Regione, Renato Schifani nel suo intervento al convegno sulla blue economy in corso a Palermo a proposito della siccità in Sicilia. “Stiamo vivendo un momento di crisi idrica, e gli eventi atmosferici non ci aiutano. - aggiunge - Ce la stiamo mettendo tutta e faremo in modo che per la prossima estate i dissalatori mobili possano essere in funzione, in aggiunta ai nuovi pozzi che stiamo individuando, per evitare che la crisi idrica possa essere sempre più drammatica». «C’è una guerra tra poveri, Comuni che si fanno guerra per avere più o meno acqua, cercheremo di garantire tutti con il massimo della responsabilità», aggiunge Schifani.

Faraone: situazione fuori controllo

«Quando, in accappatoio, andammo davanti al palazzo del presidente della Regione Schifani per porre il problema della siccità e dei disagi sofferti dai cittadini e imprese dopo l’avvio delle turnazioni, ci presero per matti e ci dettero delle cassandre». Lo dice Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. «Oggi che, per l’incapacità della Regione di gestire gli invasi e realizzare per tempo le infrastrutture, la crisi idrica - aggiunge - è entrata in una fase drammatica, al punto da dividere i cittadini, tutti si accorgono che la situazione è fuori controllo. Una gravità che è destinata ad aumentare perché tra qualche settimana Palermo sarà nelle condizioni di Caltanissetta ed Enna. Per gli errori e l’inerzia che ha condannato un’intera regione a sprofondare in una crisi annunciata ed evitabilissima, Schifani dovrebbe trarne le conclusioni».

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