Gli argenti di Morgantina resteranno per sempre in Sicilia. È questo uno degli effetti dell’accordo di collaborazione siglato nei giorni scorsi fra il Museo archeologico regionale A. Salinas di Palermo, diretto da Caterina Greco e il Metropolitan Museum di New York, diretto da Max Hollein.
«Un’intesa, fortemente voluta dall’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà che modifica il punto della Convenzione sottoscritta nel febbraio del 2006, in base al quale i preziosi argenti ogni quattro anni venivano trasferiti da Aidone al museo newyorkese, e apre ad una prestigiosa collaborazione fra i due musei», afferma una nota. “In base alla convenzione, il Metropolitan e il Salinas danno vita a uno scambio di reperti, grazie al quale nel museo siciliano, per tre anni, saranno esposte opere appartenenti alle collezioni del Met e in cambio, i visitatori del museo di New York, per un tempo di pari durata, potranno scoprire, con opere del Salinas, la ricchezza del patrimonio culturale siciliano», prosegue la nota.
L’accordo, inoltre, è parte di un duraturo programma di cooperazione culturale su beni archeologici e altre opere d’arte, che il Museo Salinas e il Met intendono consolidare anche mediante l’organizzazione di iniziative comuni e progetti di collaborazione, quali mostre, conferenze e ricerche. Dopo la collaborazione con il Museo dell’Acropoli di Atene, per «il museo archeologico regionale ha inizio una nuova prestigiosa sinergia con un altro fra i principali musei del mondo». Grazie all’accordo, firmato dalla Direttrice del Museo Archeologico Regionale A. Salinas, Caterina Greco, e dal Direttore del Metropolitan Museum of New York, Max Hollein, in Sicilia arriveranno dal museo newyorkese alcuni reperti particolarmente significativi: si tratta di quattro rari esemplari di ceramica greca, di produzione cipriota e di età arcaica ( 750-600 a.C.).
In cambio, a New York giungeranno dal Salinas alcuni materiali selinuntini (un’arula in terracotta, una lucerna arcaica in marmo, un rilievo figurato), la cui esposizione presso uno dei più importanti musei del mondo costituirà una prestigiosa occasione di conoscenza e comunicazione dell’archeologia della Sicilia.
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