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Cu resta arrinesci: parte da Cerami un progetto di Mario Incudine contro lo spopolamento dell’entroterra siciliano

«Avviamo qui una scuola di teatro e musica per ragazzi», dice il musicista ennese. C'è anche un progetto per battere lo stereotipo dell'Isola legata alla mafia: magliette con i volti di Verga, Sciascia e Consolo. Presentato un videoclip

Costituire una residenza teatrale nel borgo di Cerami, nell'auditorium intitolato a Biagio Conte, per portarvi nomi illustri della cultura, della musica e del teatro. Il progetto di riscatto delle comunità dell’entroterra siciliano, colpite dallo spopolamento demografico, prende il via da un’iniziativa dell’Associazione Acers e dalle idee dell’artista Mario Incudine.

«Dobbiamo riappropriarci della nostra identità - ha detto Incudine ad una conferenza organizzata da Acers presso l’Auditorium comunale - e riscoprire la bellezza dell’essere siciliani partendo dal valore delle comunità. Grazie al fervore associazionistico di Cerami, siamo già al lavoro per avviare un corso di teatro e musica per ragazzi, creare un’orchestra giovanile e poi una vera e propria residenza teatrale con prove aperte al pubblico. La nostra rivoluzione è progettare un futuro di bellezza partendo dalle piccole comunità».

I giovani delle scuole di Cerami, Nicosia e Troina hanno partecipato numerosi all’evento di presentazione del progetto, chiamato Cu resta arrinesci. «Il nostro sogno in grande- ha detto Domenico Proto, presidente di Acers - è quello di riuscire a mettere le basi per un futuro diverso delle giovani generazioni, che spesso da qui fuggono in cerca di maggiori opportunità di crescita e lavoro. Attraverso una serie di iniziative culturali ideate da Mario Incudine e dai suoi collaboratori, puntiamo inoltre a innescare un circolo virtuoso qui a Cerami, che non solo porti qui nomi illustri della cultura e maggiore movimento dai paesi limitrofi e città, ma anche nuove idee ed iniziative da realizzare, magari su suggerimento degli stessi giovani».

La conferenza è stata anche occasione per parlare di Cultura della legalità nel terzo millennio, a partire dalla relazione dell’avvocato Augusto Mongioì, per poi giungere alla denuncia dello stesso Mario Incudine contro tutti coloro che fanno business vendendo gadget di ogni tipo legati al «vecchio e triste stereotipo che vede la Sicilia legata alla mafia. Siamo tutti tenuti - ha detto Incudine - a dare il nostro contributo per raccontare una Sicilia diversa, rinnovata dalla bellezza che la contraddistingue e sempre più lontana da quel vecchio stereotipo». Da questa idea è nato anche un altro progetto. «Stiamo studiando assieme alle istituzioni - ha annunciato il musicista ennese -, ed in particolare con la Regione e molti sindaci siciliani, la creazione di magliette con su impresse le immagini dei siciliani più illustri, da Sciascia a Bufalino a Consolo a Verga, o quelle delle opere d’arte di Guttuso o delle nostre bellezze paesaggistiche. Il riscatto della nostra Sicilia non può che partire dalla cultura e dalla bellezza».

Alla conferenza di presentazione - moderata dalla giovanissima Viola Intili - sono intervenuti anche l’assessore del Comune di Cerami Luigi Di Bella, il presidente dell’Associazione culturale Acers Domenico Proto e la professoressa Marikita Pitronaci. Presenti anche i due musicisti Antonio Vasta e Pino Ricosta, che hanno accompagnato Mario Incudine in concerto presso l’Auditorium Fratel Biagio Conte di Cerami. Contestualmente l’artista ha presentato per la prima volta il suo nuovo videoclip musicale dal titolo «Cu resta arrinesci». La manifestazione, denominata Gemma tra i monti, è stata patrocinata dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana.

Nel video parlano Mario Incudine e Domenico Proto 

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