Villa Romana del Casale aperta, per il resto siti archeologici e musei inaccessibili. È successo il giorno di Capodanno nella provincia di Enna. Tranne i mosaici di Piazza Armerina, erano chiusi tutti gli altri maggiori siti da visitare, dall’area archeologica di Morgantina, che tra l’altro nel 2025 festeggia i 70 anni dalla sua scoperta, al museo regionale di Aidone, dove si trovano la Venere di Morgantina (ritornata a casa nel 2011 dal Paul Getty Museum di Malibu e dove faceva segnare oltre 350 mila visite annue) e la testa di Ade, agli altri musei, Trigona di Piazza Armerina e Varisano di Enna.
E la situazione, tranne che per la prima domenica del mese, grazie ad una iniziativa nazionale del Ministero dei Beni Culturali per l’accesso gratuito in tutti i siti e musei, sarà così per tutte le altre domeniche di gennaio. Tutti chiusi, tranne la sola Villa Romana che rimarrà aperta dalle 9 alle 17. Una situazione che non aiuta ad incentivare il turismo in provincia di Enna. Ed appare paradossale la chiusura del museo di Aidone e del sito di Morgantina, visto che i due sono compresi in un biglietto cumulativo assieme alla Villa Romana del Casale.
Gli orari dell’apertura di musei e siti vengono programmati, di mese in mese, dalla direzione del Parco archeologico di Morgantina e Villa Romana del Casale. E tra l’altro da qualche giorno i biglietti di ingresso di siti e musei regionali sono stati aumentati. «So che non è un bel segnale - dice il direttore del parco, Carmelo Nicotra - ma abbiamo dovuto fare una scelta perché i custodi sono sottodimensionati e, per contratto, possono lavorare solo un terzo delle festività, limite che hanno abbondantemente superato.
Tra l’altro, dai dati in nostro possesso degli scorsi anni, l’affluenza nel giorno di capodanno non meritava l’apertura mentre, invece, ci riserviamo così la possibilità di aprire nei mesi di grande affluenza turistica, compreso pasquetta e ferragosto».
«Queste chiusure, di cui certamente comprendiamo le ragioni ma che non possiamo accettare, vanificano il grande impegno del territorio per la promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico che si concretizza nelle numerose attività promosse durante l’anno non senza difficoltà dalle associazioni - dice l’archeologa e guida turistica Serena Raffiotta - inoltre confliggono con il tentativo di destagionalizzare il turismo in Sicilia, obiettivo a cui l’assessorato regionale al turismo negli ultimi mesi sta puntando senza tenere conto, evidentemente, delle difficoltà dell’assessorato ai Beni Culturali a garantire le aperture dei siti culturali soprattutto in bassa stagione»
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