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Prelievi illeciti dalle bollette idriche, diffida contro AcquaEnna e Ato

L'associazione ha dichiarato guerra perché in alcuni casi AcquaEnna restituisce le somme per la depurazione, in base della sentenza 335/08 della Corte costituzionale, ma in altri opera una "trattenuta per compensazione partite aperte di cui non è specificata la motivazione"

ENNA. Assoconsumatori diffida AcquaEnna ed Ato Idrico «per i prelievi impropri nelle bollette di questo mese». La nota è stata inviata anche al prefetto Ferdinando Guida ed ai sindaci «che - si legge in una nota di Assoconsumatori - devono difendere i cittadini, nel rispetto della legalità». L'associazione ha dichiarato guerra perché in alcuni casi AcquaEnna restituisce le somme per la depurazione, in base della sentenza 335/08 della Corte costituzionale, ma in altri opera una "trattenuta per compensazione partite aperte di cui non è specificata la motivazione".

Non solo continuano all'associazione: «Pervengono addebiti per partite pregresse, sulla base di una delibera dell'Ato del 25 gennaio 2012 che prevedeva il ripiano dei mancati introiti della società per qualcosa come 7 milioni di euro di cui 2 per poter restituire gli oneri della depurazione agli utenti». «Mi viene da chiedere - dice Pippo Bruno responsabile provinciale di Assoconsumatori - queste somme per la depurazione non erano state introitate dalla società nel periodo antecedente il 2008, anno in cui è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale?». Ma andiamo alla voce specifica che gli utenti si ritrovano in fattura "oneri pregressi 2005-2010». «Dalle fatture - continua Bruno - non si evince alcunché in merito a tali voci, pare che si riferiscano alla necessità di riequilibrio per mancati introiti da parte dell'azienda».

 

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