NICOSIA. In un momento politico di particolare fermento si crea il caso sui mancati introiti Imu. La città attende ancora la nomina del commissario ad acta che dovrà prendere il posto dell’ex sindaco Malfitano, dimessosi il 3 dicembre, e all’arrivo del quale la giunta decadrà, e si continuano a fare conti che, sembra continuino, a non tornare.
Ma intanto ieri, all’albo pretorio del Comune, è stato pubblicato un prospetto informativo sulle aliquote Imu che il consiglio ha fissato al 7 per mille per tutte le unità immobiliari che non siano abitazioni principali, mentre il prospetto indica, e ad un solo giorno dalla scadenza di pagamento che è oggi, del 7,6 per mille per le “aree fabbricabili” e per i fabbricati che appartengono alle categorie catastali A10 (uffici e studi privati), B (colonie, asili, ospedali), C1 (negozi, bar, botteghe), C3 - C4 - C5 (laboratori, stabilimenti balneari), D (opifici, alberghi, fabbricati produttivi), D5 (istituti di credito, cambio e assicurazione). Di questo argomento e anche del possibile sforamento del Patto di stabilità si parlerà al prossimo consiglio comunale che ieri la conferenza dei capigruppo ha fissato per il 22. Come si sa lo sforamento del patto di stabilità è dovuto ad una spesa corrente troppo pesante, che pesa per circa 11 milioni di euro su un bilancio complessivo di 15 milioni.
ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI ENNA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA
Caricamento commenti
Commenta la notizia