PIAZZA ARMERINA. Un inventario da quasi 100 mila euro. Tra lodi arbitrali, contenziosi giudiziari e spese legali ammonterebbero a 66 mila euro le somme pagate dalle casse comunali, oltre agli interessi legali per 28 mila euro, per un totale di 94 mila euro. Il conteggio è stato effettuato dal dirigente capo del settore Patrimonio, Giuseppe Baiunco, ed è alla base della decisione della delibera con cui la giunta ha dato incarico ad un legale per tentare di recuperare almeno parte delle somme.
La vicenda risale al 1994, quando con una delibera della giunta il Comune incarica quattro professionisti di redigere l'inventario dei beni immobili comunali. Con una successiva delibera il Comune determina il compenso da corrispondere ai quattro, ma il Coreco dichiara decaduta la delibera. Esaurito il loro incarico i professionisti presentano il loro conto all'ente, una parcella di 29 mila euro, che il Comune, però, si rifiuta di pagare. Da qui il ricorso dei consulenti al collegio arbitrale che con «lodo» del giugno 1997 condanna il Comune a pagare i quasi 30 mila euro ai professionisti per il lavoro svolto, più 20 mila euro per le spese di funzionamento dello stesso collegio.
A quel punto il Comune impugna il lodo arbitrale davanti alla Corte d'Appello di Caltanissetta per chiedere la sospensiva, ma nel frattempo in seguito ad un atto di pignoramento l'amministrazione pro-tempore paga i 46 mila euro decisi dal collegio arbitrale. Quindi le sentenze dei giudici ordinari che dichiareranno nullo il lodo arbitrale della discordia: quella della Corte d'Appello del 2002, quella della Cassazione del 2006 ed un ulteriore sentenza di Appello definitiva dello stesso 2006.
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