PIAZZA ARMERINA. L’area artigianale di contrada Bellia rischia di diventare una cattedrale nel deserto. Su 27 lotti disponibili erano state circa 18 le ditte che avevano manifestato negli anni scorsi interesse ad acquistare uno spazio per la propria attività produttiva. Ma ora nessuna di quelle imprese è disposta a farsi avanti. Il settore Attività produttive ha chiesto alla giunta come muoversi per piazzare le aree produttive disponibili, ha scritto alle imprese che si erano aggiudicate i lotti, in seguito alle procedure concorsuali, di passare alla vendita definitiva. «Ma nessuna di quelle ditte ci ha risposto positivamente», conferma il sindaco Filippo Miroddi.
«Torneremo a scrivere per l’ultima volta alle ditte che avevano manifestato disponibilità, se non sono intenzionate ad acquistare il lotto ripartiremo da zero, ci sono sei o sette nuove imprese disposte a valutare l’acquisto», dice. L’amministrazione comunale è riuscita a sbloccare l’ultimo milione di euro di finanziamento che era rimasto fermo e aveva messo in crisi la ditta appaltatrice. Somme che adesso sono di nuovo disponibili e serviranno all’asfalto delle strade esterne e interne all’area per gli insediamenti produttivi. «C’erano delle incongruenze progettuali, non rispondenti alle norme europee, ci siamo adeguati e adesso l’area verrà completata», aggiunge il primo cittadino, critico con i proclami sull’area artigianale arrivati dalla precedente amministrazione comunale. C’è da fare i conti con una vasta area con strade, illuminazione, marciapiedi e condotte idriche e fognarie, ma che rischia di rimanere senza un solo capannone. La crisi in atto non facilita le cose.
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