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Tagli agli ospedali, si salva solo l’«Umberto I»

L’Asp 4 presenta ai sindaci la proposta di dotazione organica. Fortemente ridimensionato il «Ferro-Capra-Branciforti»

ENNA. La proposta di dotazione organica del’Asp 4 di Enna, presentata ai sindaci giovedì pomeriggio, consegna una sanità ennese fortemente ridimensionata rispetto alle aspettative. Mantenimento e potenziamento solo per l’«Umberto I» di Enna, l’ospedale più penalizzato il «Ferro-Capra-Branciforti» di Leonforte.

Per Nicosia, almeno stando alla dotazione organica, niente Rianimazione e Utic. Il «Chiello» di Piazza Armerina dovrebbe mantenere la Chirurgia ma l’ospedale ne esce fortemente depotenziamento.
L’incontro che si è tenuto giovedì 24 settembre fra i sindaci il manager dell’Asp 4 di Enna Giovanna Fidelio e il direttore sanitario di tutta l’Asp Emanuele Cassarà è solo il primo. Il 29 settembre è prevista una riunione con organizzazioni sindacali ed Rsu.
La rimodulazione, dell’assetto organizzativo e della dotazione organica, si sarebbe resa necessaria dopo l’incontro della direzione aziendale e dei dirigenti dei vari servizi all’assessorato regionale alla Salute. Il tetto di spesa massimo, stabilito in sede ministeriale, sarebbe di soli 102 milioni 450 mila euro. Per il distretto ospedaliero Enna 1, l’«Umberto I» di Enna mantiene tutte le prestazioni e garantisce l’urgenza - emergenza così come deve essere per un ospedale di primo livello.

A Piazza Armerina per il «Chiello» la dotazione organica prevede il personale per Anestesia e rianimazione, Sale operatorie, Chirurgia generale, Dermatologia, Direzione sanitaria, Poliambulatorio, Pronto soccorso, Medicina interna, Medicina trasfusionale, Emodialisi, Patologia clinica e Radiologia.
Per il distretto ospedaliero Enna 2, al «Basilotta» il personale è previsto per Anestesia e rianimazione, Sale operatorie, Cardiologia, Chirurgia generale, Direzione sanitaria, Pronto soccorso, Medicina interna, Medicina trasfusionale, Emodialisi, Ortopedia, Ostetricia e ginecologia, Pediatria e Radiologia.

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